venerdì 20 febbraio 2015

Prigionieri italiani dopo Caporetto / Grande Guerra / Libro sui prigionieri italiani nella prima guerra mondiale / Prigionieri di guerra italiani (Grande Guerra-Prima Guerra Mondiale) - battaglia/ritirata Caporetto

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Camillo Pavan, I prigionieri italiani dopo Caporetto, Con un elenco e una carta dei campi di prigionia a cura di Alberto Burato (2001)
Pagine 175, formato 17 x 24, brossura.

Il tragico destino dei vinti di Caporetto 
"sospinti come mandre" verso l'inferno degli Imperi Centrali.
Dopo interminabili marce forzate ed estenuanti viaggi in treno 
per 300.000 prigionieri italiani si aprono 
le porte dei campi di concentramento austroungarici e tedeschi: i campi della morte.
Seguendo il filo conduttore di numerosi racconti autobiografici 
Pavan ci conduce in presa diretta dentro
 uno degli eventi più dolorosi e meno conosciuti  della storia del XX secolo.

Caporetto 1917 - I prigionieri
(copertina del libro di Pavan)
Indice 

Alcune pagine   

Bibliografia   

Indice dei nomi   

Giudizi e recensioni

Presentazione

Per ordinare       libro  €18,00    ebook  € 7,07



Profughi dopo Caporetto, friulani e veneti in fuga dai tedeschi (1917) - Grande guerra/Prima guerra mondiale

Profughi Grande Guerra-Prima Guerra Mondiale, popolazione civile in fuga:  testimonianze raccolte da
Camillo Pavan, In fuga dai tedeschi. L'invasione del 1917 nel racconto dei testimoni. In appendice: Preti e vescovi dopo Caporetto - (2004) - Pagine 160, formato 17 x 24, brossura.

I protagonisti di questo libro sono donne e uomini qualsiasi,
ma sono gli ultimi ad aver  vissuto in prima persona
quell'evento lontano, straordinario e terribile
che fu l’invasione “tedesca”del Friuli e del Veneto
durante l’ultimo anno della Grande Guerra.

                                          
Ritirata di Caporetto, 1917 -
In copertina: "Mezzi militari
austro-ungarici riportano i profughi
italiani al loro paese". Da
Österreichs Illustrierte Zeitung  
Vienna, 4 novembre 1917
- dopo Caporetto -
(Centro di documentazione storica
sulla Grande Guerra - S. Polo di Piave TV)
Indice    


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Libro su Caporetto

La battaglia di Caporetto, 24-26 ottobre 1917 - Libro (esaurito) di Camillo Pavan, 1997 - disponibile ebook
Camillo Pavan, Caporetto. Storia testimonianze itinerari. Con la collaborazione di Željko Cimprič (Museo di Caporetto), Drago Sedmak (Museo di Nuova Gorizia), Petra Svoljšak (Istituto di Storia - Accademia delle Scienze e delle Arti, Lubiana). Consulenza e traduzioni dallo sloveno di Giovanna Ferianis Vadnjal. Pagine 471.

Il paesaggio è avvolto nella nebbia e immerso nella più profonda oscurità quando, alle ore 2 del 24 ottobre 1917, si scatena il fuoco di migliaia di cannoni che stanno in agguato fra Plezzo e Tolmino.
Il rumore dei colpi, amplificato dall'eco delle montagne, è talmente terrificante che anche i veterani delle infernali battaglie della Somme e di Verdun esclamano convinti: «Oggi non vorrei proprio essere un italiano!» (Gen. Krafft von Dellmensingen)

Nessuna battaglia era mai stata prevista con tanta precisione e nessuna battaglia fu affrontata con tanta fiducia quanta se ne aveva il 23 ottobre alla vigilia di Caporetto.  (Relazione ufficiale italiana)

Era stato tutto previsto, tranne che gli attaccanti puntassero alla rottura del fronte partendo dal fondovalle. « ... Difendevamo con vigore i sentieri alpestri e trascuravamo le vie maestre.» 
(Gen. Caviglia)

Libro su Caporetto 1917 - 
Battaglia, ritirata - testimonianze
Battaglia di Caporetto, 24 ottobre 1917 - 
Caporetto: Storia, testimonianze,
itinerari - libro di Camillo Pavan. 


Premessa dell'autore




Ebook su Google Libri     € 11,90


sabato 14 febbraio 2015

Franco Luigi Minoia - L'assalto al Col Basson: ultimo assalto ottocentesco o primo utilizzo dei gas asfissianti sul fronte italiano?

Col Basson - 
La copertina del ponderoso volume dedicato da
Franco Luigi Minoia alla battaglia del Col Basson
(24 -25 agosto 1915) in cui fu impegnato 

il 115°reggimento di fanteria "Treviso"
(Brigata Treviso)
E' uscito da poco un documentato volume di Franco Luigi Minoia sul sanguinoso assalto al "Fortino Basson" nella notte fra il 24 e il 25 agosto del 1915, a tre mesi dall'entrata in guerra dell'Italia.
Un libro da consigliare a tutti gli studiosi o semplici appassionati della storia della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano.
L'autore, sulla base di una lunga ricerca su quanto dicono (e talvolta non dicono perché artatamente manomessi) i documenti di prima mano conservati nell'Archivio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano capovolge la versione "mitologica" - riproposta anche di recente - che circonda la battaglia del 24-25 agosto 1915 sugli Altipiani (ultimo assalto di stampo ottocentesco-garibaldino) proponendo invece una cruda e scomoda realtà: "più attendibilmente, [fu la prima battaglia] sul fronte italiano nella quale furono utilizzati, forse in quantità sperimentali, gas asfissianti di nuovo tipo".(Pag. 104).
Un libro denso e nel quale ogni affermazione è supportata da  Minoia con documenti originali, memore della lezione di Voltaire citata nell'esergo: "Se si volesse usare la ragione, anziché la memoria, ed esaminare  più che trascrivere, non si moltiplicherebbero all'infinito i libri e gli errori".
Con questo spirito, che dovrebbe animare ogni studioso di storia, vengono analizzati filologicamente i 59 fonogrammi originali trasmessi in quella tragica giornata, oltre - naturalmente - a tutti gli altri documenti (Ordini d'operazione, ecc.) che permettono d'inquadrare il contesto del fatto d'armi.

Il volume (362 pagine, € 24,40) - con un prezioso elenco aggiornato dei caduti e un'ampia bibliografia e sitografia - è disponibile presso l'editoreIBS, Amazon, etc.

Per contattare l'autore: francominoia/at/libero.it

Franco Luigi Minoia - L'assalto al Col Basson - Indice generale
24-25 agosto 1915, 115° Reggimento di Fanteria (Brigata Treviso)

L'uso dei gas nella prima guerra italiana, fronte italiano - The use of poison gas, WW1 - Italian front

Col Basson - 
Elenco aggiornato dei caduti del 115° reggimento di fanteria "Treviso" nell'assalto al Col Basson 
Grande Guerra/Prima Guerra Mondiale: 24-25.8.1915 - Minoia, pp. 259-288).
Questi i primi 13 nomi dei 344 registrati:
Agostinis Giovanni, 1891; Andreola Nicolantonio, 12.6.1892 Perano CH; Andrighetti Pietro, 9.11.1892, Fonzaso BL; 
Ansaloni Valmiro, 29.11.1894, San Felice sul Panaro MO; Antignani Vincenzo, 7.1.1893 Pomigliano d'Arco NA; 
Antonel Giovanni, 5.11.1893, Piavon TV; Ariis Felice, 3.10.1889, Raveo UD; Artuso Alvise, 20.11.1890, Treviso; 
Artuso Valentino, 24.3.1891, San Zenone degli Ezzelini TV; Baiano Domenico, 25.3.1895 Chiaiano ed Uniti NA;
Balest Felice, 15.2.1890, S. Giustina BL; Ballestrin Prosdocimo, 25.1.1890, Treviso; Balocco Francesco (M.A.V.M.), 30.9.1887, Castelnuovo Belbo AL
[Brigata Treviso

L'uso dei gas nella prima guerra italiana, fronte italiano - The use of poison gas
, WW1 - Italian front  -  
                              

Cimitero di San Lazzaro (Treviso): il ricordo di un trevigiano caduto sul Col Basson

Celio Corazzin, morto sul Basson il 25 agosto 1915, allievo ufficiale, 115. fanteria.
Il suo ricordo al cimitero di Treviso - Foto del 27.6.2017.
L'incisione sulla lapide recita:
Sia ricordato Corazzin Celio All. Uff. 
caduto sul campo di battaglia 
il mattino del 25 agosto 1915
Basson  Alt. di Asiago
---
Conserva un camposanto della PATRIA
le sue ceneri disperse
il cuore dei congiunti la sacra memoria
---
Riviva il suo spirito in Dio

Questa la sua scheda nell'elenco dei caduti del 115° Reggimento Fanteria "Treviso" pubblicato nel libro di F.L. Minoia: 

91 - Corazzin Celio                       A. Uff. 
nato il 11/12/1891 a Arcade (TV), S. Tenente, "Albo d'Oro" volume 26° che lo indica Morto in Vallarsa. Disperso in "Pagine Eroiche".
Allievo Ufficiale nell'azione. (Portabandiera 5. compagnia).
*
Celio Corazzin, diplomato alla scuola di Viticoltura ed Enologia di Conegliano, era uno dei cinque figli di Antonio, segretario comunale di Arcade, e della ex maestra elementare Elisa Busolli. 
(Daniele Ceschin, Giuseppe Corazzin, Cierre ediz. VR, 2001, p. 13)
Due dei suoi fratelli, Giuseppe e Luigi, furono importanti sindacalisti e uomini politici cattolici. Luigi Corazzin, dopo la dittatura fascista, fu anche deputato alla Costituente.